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USB-C 3.1 con E-Mark, perché si dovrebbe conoscere questo standard.

E-Mark è l’abbreviazione di Electronically Marked. È una specifica dei cavi USB-C per la gestione della corrente quando si alimentano dispositivi con la porta USB-C, come ormai quasi tutti gli ultimi smartphone, notebook, tablet, netbook, ecc.


 
Sostanzialmente dentro al cavo E-Mark si trova un circuito elettronico,


Questo circuito permette al caricabatteria e al dispositivo mobile di dialogare e di gestire correttamente la corrente che scorre tra di loro e di sfruttare appieno il protocollo PD (Power Delivery) per la ricarica rapida, dove si specifica che la massima corrente di carica massima è 100 Watt, cioè 5V/ 3A, 9V/3A, 12V/3A, 15V/3A, 20V/5A.
 
Il chip E-Mark ottimizza lo scambio di corrente tra i dispositivi, non influenza la velocità di trasmissione dei dati. La trasmissione dei dati non usa gli stessi conduttori della corrente dentro al cavo (ci possono essere anche cavi E-Mark USB 2.0 – che però trasmettono dati a 480Mbps, 20 volte meno dello standard 3.1 Gen 2). Ma anche se non si ha bisogno di andare oltre i 3A di corrente, usare un cavo con E-Mark ottimizzerà la corrente e la stabilizzerà, evitando sprechi di energia e prolungando la vita della batteria.
 
Per esempio si potrà usare un cavo USB-C 3.1 (Gen 1) che da specifiche deve arrivare a 5 Gbps e 3A, anche senza E-Mark. Ma lo standard USB 3.1 (Gen 2) 10 Gbps specifica una corrente massima di 100 watt (corrispondente a 20V/5A quindi più di 60 Watt – 20V/3A), e per usufruire appieno di queste potenzialità si deve usare un cavo E-Mark.
Anche alcuni smartphone necessitano ormai di una corrente superiore ai 3 Ampere per gestire la ricarica rapida, come il Samsung Note 10+ or S20 Ultra, e molti altri.
 
Riassumendo: un cavo USB-A /USB-C non può andare oltre i 3 Ampere di corrente. Per raggiungere i 5 Ampere e avvantaggiarsi della ricarica rapida bisogna usare
1) un cavo USB-C maschio/maschio, e
2) il cavo deve avere l’E-Mark.
Quando si compra un caricabatteria quindi conviene assicurarsi che ci sia un connettore USB-C, nonché sia specificato Fast Charge/Ricarica rapida con la relativa modulazione del voltaggio.
 
Visto che la maggior parte dei cavi USB-C non vengono usati per scambio dati ma vengono usati per caricare le batterie, direi che conoscere questo standard è molto interessante. Inoltre dato che spesso si spendono centinaia di euro per lo smartphone, vale la pena di concedere al nostro acquisto un cavo adeguato che gli permetta una ricarica veloce e ne diminuisca l’usura sulla batteria e sui suoi componenti.
 
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